ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE ODV
PRINCIPI ETICI DELLA DONAZIONE
Gli 8 principi etici
1 Anonimato
L’identità del donatore e del ricevente sono gestite nel rispetto della privacy dagli operatori del Sistema trasfusionale e dalle associazioni di volontariato.
3 Non-profit
Il sangue e gli emocomponenti non possono essere fonte di profitto; il valore di una unità di sangue/emocomponente è fissato in base agli oneri sostenuti per la raccolta, la preparazione, la qualificazione e la distribuzione dei prodotti sanguigni.
2 Libertà di scelta
La donazione del sangue è una scelta libera e consapevole.
4 Gratuità
La donazione del sangue è gratuita e non può essere remunerata in alcun modo. In Italia la donazione a pagamento è perseguibile per legge in base all’art. 22 della legge 219/2005.
5 Igiene
Per ogni donatore, il materiale utilizzato per il prelievo è sterile e monouso.
6 Sicurezza
La gratuità, la visita pre-donazione ed i test diagnostici effettuati assicurano la sicurezza dei prodotti trasfusi ai malati e la tutela dello stato di salute dei donatori.
7 Qualità
Il rispetto delle buone pratiche e i numerosi controlli sui materiali utilizzati garantiscono la miglior qualità dei prodotti trasfusionali.
8 Periodicità
Il sangue di donatori periodici rappresenta una garanzia di affidabilità e sicurezza per il ricevente nonché certezza di approvvigionamenti. Il donatore periodico è controllato dal punto di vista medico, in quanto sottoposto ad accurate visite e attenti controlli sul sangue.
2) Aiutare molte persone
Donare il sangue significa salvare la vita di chi è coinvolto in un incidente o si sottopone a un’operazione o a un trapianto ma anche aiutare le persone che hanno un costante bisogno di trasfusioni o di farmaci plasma derivati.
3) Controlli e esami gratuiti
Chi dona il sangue ha l’occasione di sottoporsi periodicamente a controlli ed esami gratuiti attraverso visite sanitarie da parte dei medici prelevatori e con accurati esami di laboratorio nel completo rispetto della privacy.
4) Garantire il fabbisogno di sangue
Sono i donatori periodici e l’aumento dei nuovi donatori a garantire il quantitativo necessario di sangue ed emoderivati per salvare vite e aiutare chi ne ha bisogno.
5) Il sangue non si fabbrica
Il sangue umano non si fabbrica, è un prodotto naturale che non può essere realizzato in laboratorio e così per avere a disposizione delle scorte da usare negli ospedali sono necessari i donatori. Le donazioni sono volontarie, anonime e gratuite.
6) Basta poco
Non serve avere molto tempo a disposizione per donare il sangue. Una donazione dura pochi minuti e si svolge nella tutela del donatore e nel rispetto delle normative nazionali.
7) Non fa male
Donare il sangue non è doloroso e non è pericoloso. Le donazioni sono sicure perché tutto il materiale utilizzato è monouso. Donare il sangue non comporta disagi fisici e il sangue donato viene riprodotto in breve tempo dal nostro organismo.
8) Possiamo farlo tutti
Per donare il sangue bisogna essere sani e aver compiuto 18 anni. L’Avis accetta nuovi donatori di età compresa tra i 18 e i 60 anni che seguano uno stile di vita corretto.
9) E’ un dovere
Donare il sangue è un dovere sociale, un gesto di solidarietà e di altruismo che ci fa comprendere che basta un semplice gesto per aiutare gli altri.
10) E’ utile
Oggi possiamo diventare donatori di sangue e domani potremmo essere noi stessi ad avere bisogno di una trasfusione. Donare il sangue è utile a tutti, anche ai donatori stessi.
PERCHE' DONARE
Ecco 10 buoni motivi per donare il sangue.
1) Salvare una vita, anzi tre
Da ogni sacca di sangue intero donata si possono ricavare fino a tre sacche mediante la separazione dei componenti del sangue: concentrati eritrocitari, concentrati piastrinici, plasma.
A CHI SERVE IL SANGUE DONATO
Utilizzo del sangue
Oggi gli emocomponenti e i plasmaderivati servono a salvare vite, allungarne la durata e migliorarne la qualità.
Il sangue è indispensabile:
1 Nei servizi di primo soccorso e di emergenza/urgenza
2 in molti interventi chirurgici e trapianti di organo e di midollo osseo
3 nella cura delle malattie oncologiche ed ematologiche
4 in varie forme di anemia cronica, immunodeficienze, emofilia
Il fabbisogno di emocomponenti non si verifica solamente in presenza di condizioni o eventi eccezionali quali terremoti, disastri o incidenti, o durante interventi chirurgici ma anche nella cura di malattie gravi quali tumori, leucemie, anemie croniche, trapianti di organi e tessuti.
Il sangue, con i suoi componenti, costituisce per molti ammalati un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza:
1 globuli rossi per la cura di diversi tipi di anemia
2 piastrine per diverse malattie emorragiche
3 plasma quando vi siano state grosse variazioni quantitative dovute ad ustioni, tumori del fegato, carenza dei fattori della coagulazione non diversamente disponibili
4 plasmaderivati Fattore VIII e IX per l’emofilia A e B, immunoglobuline aspecifiche per alcune malattie immunologiche, albumina per alcune patologie del fegato
I farmaci plasmaderivati
In Italia il sangue e tutti gli emocomponenti sono considerati un bene pubblico tutelato dalla legge.
Il plasma raccolto in Italia proviene da donazioni volontarie, periodiche, responsabili, anonime e gratuite.
Esso costituisce la materia prima per la produzione, attraverso processi di separazione e frazionamento industriale, di medicinali plasmaderivati, alcuni dei quali rappresentano veri e propri farmaci “salva-vita”.
Attualmente l’Italia è ai primi posti in Europa per la quantità di plasma raccolta e inviato alle aziende farmaceutiche autorizzate alla lavorazione industriale alla lavorazione industriale. La titolarità della materia prima plasma cosi come dei suoi derivati è pubblica. Le Regioni, singolarmente o in forme associate, conferiscono il plasma raccolto dai Servizi Trasfusionali del proprio territorio alle aziende autorizzate alla trasformazione industriale del plasma per la produzione di medicinali plasmaderivati. Il contratto con le aziende, che operano come fornitori di servizio, è considerato una modalità di “lavorazione per conto terzi” e si configura come convenzione per la produzione di tali medicinali.
GRUPPI SANGUIGNI
Il sistema ABO
Sulla superficie dei globuli rossi si possono distinguere due diversi antigeni: l’antigene A e l’antigene B.
Sulla superficie dei globuli rossi si possono distinguere due diversi antigeni: l’antigene A e l’antigene B.
Allo stesso modo nel plasma possono esistere anticorpi anti-A ed anticorpi anti-B.
Ogni gruppo sanguigno si caratterizza quindi per la presenza di specifici antigeni e dei corrispondenti anticorpi:
-
Il gruppo A contiene antigeni A e anticorpi anti-B, il gruppo B contiene antigeni B e anticorpi anti-A
-
Il gruppo AB contiene antigeni A, antigeni B e nessuno degli anticorpi plasmatici corrispondenti
-
Il gruppo 0 è privo di antigeni ma contiene entrambi gli anticorpi anti-A e anti-B.
-
Il soggetto portatore del gruppo sanguigno AB essendo privo di anticorpi specifici, può ricevere
-
sangue sia da donatori di tipo A, B, AB e 0, discorso contrario per chi ha sangue di tipo 0 che può ricevere soltanto sangue analogo.
L’individuo di gruppo A può invece ricevere sangue dai gruppi A e 0; mentre il sangue di tipo B è
compatibile soltanto con gruppi B e gruppi 0
Il fattore Rh
Anche in questo caso si parla di una proteina presente o meno sulla superficie delle emazie.
Se la proteina è presente si parla di Rh positivo (Rh+), se è assente si parla di Rh negativo (Rh-).
Il nome di questa proteina deriva dal tipo di scimmia in cui fu individuato per la prima volta nel 1941
il Macaco Rhesus (da qui il nome Rh).
Anche in questo caso si parla di una proteina presente o meno sulla superficie delle emazie. Se la proteina è presente si parla di Rh positivo (Rh+), se è assente si parla di Rh negativo (Rh-). Il nome di questa proteina deriva dal tipo di scimmia in cui fu individuato per la prima volta nel 1941 il Macaco Rhesus (da qui il nome Rh). Quando si effettua in laboratorio la determinazione del gruppo sanguigno, questa proteina viene indicata con la lettera D (maiuscola se presente, minuscola se assente). A differenza del sistema AB0, le persone Rh-negativo (che non hanno cioè tale proteina sulla superficie dei propri globili rossi) sviluppano un anticorpo diretto contro questo antigene solo in seguito a contatto con l’antigene D. La presenza o meno di questo antigene è fondamentale in gravidanza quando la madre sia Rh negativo e il feto Rh positivo.
Per la compatibilita’ nella trasfusione di sangue, oltre al gruppo, deve considerato anche il sistema Rh, come segue:
può donare a può ricevere da
Rh positivo
Rh negativo
Rh positivo
Rh negativo e
Rh positivo
Rh negativo e Rh positivo
Rh negativo
Alla luce di quanto sopra è facile capire che un donatore 0 negativo può donare sangue a qualsiasi gruppo sia positivo che negativo, mentre può ricevere sangue solo da un donatore 0 negativo, mentre un donatore 0 positivo può donare a qualsiasi soggetto, purchè Rh+, ma può ricevere da qualsiasi donatore 0. Il soggetto AB+ può donare solo ai soggetti AB+ ma può ricevere sangue da qualsiasi gruppo sia positivo che negativo.
FORME DI DONAZIONE
SICUREZZA TRASFUSIONALE
La sicurezza degli emocomponenti trasfusi (sangue intero, globuli rossi, piastrine, plasma) costituisce l'obiettivo primario che il Servizio Sanitario Nazionale e i trasfusionisti si sono imposti.
E' la sicurezza lo strumento attraverso il quale viene tutelata la salute dei donatori e dei pazienti.
Le indagini di laboratorio hanno, tra le altre, tre finalità principali:
• Verificare la corrispondenza del gruppo sanguigno
• Escludere la trasmissione di malattie infettive
• Salvaguardare la salute del donatore.
Centrifugazione e separazione dei componenti ematici
Si ottengono così:
• una sacca di globuli rossi
• una sacca di plasma
• buffy-coat (leucociti e piastrine)
Lavorazione (centrifugazione e separazione dei componenti ematici)
Il sangue è composto da elementi di peso diverso, una parte liquida (il plasma) e una parte corpuscolata (cellule) costituita da globuli rossi o eritrociti, globuli bianchi o leucociti, piastrine.
Mediante centrifugazione si procede alla separazione degli elementi: globuli rossi, leucociti con le piastrine (buffy coat) e plasma, che vengono trasferiti in apposite sacche collegate sterilmente alla sacca madre.
I 3 prodotti derivati dalla centrifugazione sono conservati alla temperatura più idonea al loro mantenimento, ma non possono essere utilizzati sino a che la fase di validazione biologica non le renderà disponibili per l'assegnazione.
Validazione
I 3 emocomponenti ottenuti dalla fase di lavorazione possono essere utilizzati solo quando le indagini di laboratorio ne hanno stabilito l'idoneità all'utilizzo. Gli esami siero-virologici effettuati sono volti a smascherare la possibile presenza di agenti infettanti quali i virus causa di epatite B o C, la lue e l'HIV.
In laboratorio vengono utilizzate indagini sofisticatissime e di alta sensibilità, comprese quelle in biologia molecolare che, combinate con l'accurata selezione del donatore e un oculato utilizzo degli emocomponenti, consentono oggi di definire un rischio residuo per tali malattie nell'ordine di una possibile infezione su centinaia di migliaia o addirittura milioni di donazioni.
REQUISITI RICHIESTI
Età
18-60 anni (per candidarsi a diventare donatori).
Chiunque desideri donare il sangue per la prima volta dopo i 60 anni può essere accettato a discrezione del medico responsabile della selezione. È possibile continuare a donare fino al compimento del 65° anno d’età e fino al 70° anno previa valutazione del proprio stato di salute.
Stato di salute
Peso non inferiore ai 50 kg.
Pressione arteriosa sistolica inferiore o uguale a 180 mmHg,
Pressione diastolica inferiore o uguale a 100 mmHg,
Frequenza cardiaca compresa tra 50 -100 battiti/min. (sono ammessi valori inferiori se si tratta di soggetti che praticano sport).
Per la donazione di sangue intero i valori di Hb dovranno essere >12.5 nella donna e >13,5 nell’uomo
Chi non può donare
Tra le ragioni più diffuse per cui un aspirante donatore può essere valutato non idoneo alla donazione troviamo:
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malattie cardiovascolari
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diabete trattato con insulina
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uso abituale di droghe
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uso eccessivo di alcolici
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rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione malattie
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positività al test delle Epatiti B e C
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positività al test della Sifilide o dell’HIV
Stile di vita
Nessun comportamento a rischio che possa compromettere la nostra salute e/o quella di chi riceve il nostro sangue.
Questionario anamnestico Scarica il questionario
Il questionario, che l’aspirante donatore/donatore è invitato a compilare, deve contenere risposte sincere e veritiere, con particolare attenzione alle domande poste per conoscere eventuali fattori di rischio di trasmissione, con il sangue, di infezioni virali.
Il colloquio e la visita con il medico aiuteranno ad approfondire le risposte alle domande contenute nel questionario.
L’idoneità alla donazione (prima donazione differita) viene stabilita mediante un colloquio personale e riservato, una valutazione clinica da parte di un medico e il controllo degli esami di laboratorio (prelievo, ECG e Rx torace) previsti per garantire la sicurezza del donatore e del ricevente.
L’elenco completo dei requisiti fisici del donatore è contenuto nell’allegato IV del Decreto del Ministero della Salute del 2 novembre 2015 recante “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”.
Per tutti gli altri fattori si rimanda al giudizio del medico.
ESAMI E CONTROLLI
Al fine di garantire elevati livelli di qualità e sicurezza del sangue e per tutelare la salute sia del donatore, sia dei pazienti, ad ogni donazione il sangue prelevato viene sottoposto ai seguenti esami:
-
Esame emocromocitometrico completo.
-
Esami per la qualificazione biologica del sangue e degli emocomponenti di seguito elencati:
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HBsAg (antigene di superficie del virus dell’epatite virale B);
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Anticorpi anti-HCV (anticorpo contro il virus dell’epatite virale C);
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Test sierologico per la ricerca combinata di anticorpo anti HIV (anticorpo contro il virus dell’AIDS) 1-2 e antigene HIV 1-2;
-
Anticorpi anti-Treponema Pallidum (TP) con metodo immunometrico (contro la sifilide);
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HBV/HCV/HIV 1 NAT (test per rilevare la presenza dei virus de lle epatiti virali B, C e dell’AIDS).
Quando si va a donare il sangue la prima volta vengono, inoltre, eseguiti i seguenti esami per la determinazione dei gruppi sanguigni:
-
Fenotipo ABO mediante test diretto e indiretto.
-
Fenotipo Rh completo.
-
Determinazione dell’antigene Kell e, in caso di positività dello stesso, ricerca dell’antigene Cellano.
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Ricerca degli anticorpi irregolari anti-eritrocitari.
Il donatore periodico è sottoposto, con cadenza almeno annuale, anche ai seguenti controlli ematochimici: glicemia, creatininemia, alanin-amino-transferasi, colesterolemia totale e HDL, trigliceridemia, protidemia totale, ferritinemia.
PERCORSO PER DIVENTARE DONATORE
Accoglienza aspirante donatore ed esecuzione controlli
L’aspirante donatore deve presentarsi alla sede Avis, su convocazione, in base all’orario ed all’attività della stessa, munito di: tessera sanitaria, documento d’identità valido, modulo di iscrizione compilato.
Nel caso l’aspirante si presenti senza convocazione gli verrà fatto compilare, al momento, il modulo di iscrizione e l’informativa e il consenso in conformità al Regolamento Privacy (UR) 2016/679.
Accertamento Idoneità
La segreteria predispone la cartella clinica in cui vengono raccolti gli esiti di tutti gli esami effettuati (esami di laboratorio, ECG, Rx torace).
L’aspirante donatore viene convocato presso la Sede per effettuare la visita medica di idoneità alla donazione da parte del Direttore Sanitario o Medico Selezionatore.
Il medico prende visione degli esami, verifica i requisiti fisici dell’aspirante donatore ed esegue l’esame obiettivo in riferimento a quanto definito nei “Criteri per la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti” elaborato e distribuito dal SIMT di Cremona e revisionato ad opera dello stesso.
Nel corso della visita viene compilato il questionario anamnestico, (qui) si prende visione della nota informativa per consenso informato di donazione di sangue intero e in aferesi e si consegna il materiale informativo-educativo Rischio HIV e i seguenti libretti
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Informazioni per il donatore ed il candidato donatore
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Consigli per un corretto stile di vita
Il donatore idoneo, successivamente, verrà convocato per effettuare la prima donazione. Il Servizio Trasfusionale ha adottato «la donazione differita» ovvero l’aspirante donatore, dichiarato idoneo, effettua la prima donazione non contestuale al primo accesso ma trascorsi 45 gg dal primo prelievo per i test di idoneità.
I test eseguiti per l’idoneità alla donazione hanno la validità inferiore o uguale ai 24 mesi (come per il reintegro del donatore con oltre 24 mesi di inattività)
MODULO ISCRIZIONE AVIS
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